domenica 12 dicembre 2010

14/12 TUTTI IN PIAZZA!

DELLE VOSTRE POLITICHE SOCIALI E DELLE VOSTRE RIFORME UNIVERSITARIE...NOI NON CI FIDIAMO! MANDIAMOLI TUTTI A CASA!

>> ORE 10:00 Largo Cairoli corteo studentesco cittadino, spezzone universitario

COMUNICATO dell'assemblea universitaria in Festa del Perdono del 10/12

Governo: Noi brutti, sporchi e cattivi,
veniamo dal basso come un gancio al mento mentre tu ridi

MARTEDI' 14 DICEMBRE 2010
ORE 10:00 LARGO CAIROLI
ORE 17.30 P.ZZA SAN BABILA

Il 14 dicembre, giorno della sfiducia al governo, venendo a coincidere con il giorno in cui sarà calendarizzata la votazione finale del DDL Gelmini, rappresenta un’opportunità per tutti i movimenti e i soggetti auto-organizzati che portano avanti lotte reali in questo Paese, per condividere una piazza che, facendo uscire dalla solitudine, possa dare voce a tutti, per abbattere un sistema che non ha più nulla da dire, in grado solo di produrre crisi e sfruttamento e per ribadire che manganelli e repressione non ci fermeranno.
Bisogna inoltre sottolineare che non ci accontenteremo di constatare l´eventuale decesso del governo agonizzante, soprattutto perché, prevedibilmente, esso sarà causato da trame di palazzo e semplici cambi al vertice. Noi vogliamo anche avvertire i futuri governi e governanti che non arretreremo di un passo, che rivolta sarà anche domani, nonostante i cambi di colore politico di sorta.
A Milano vogliamo costruire una giornata che, come in tutta Italia ed Europa, rappresenti i conflitti sociali:

Mattina: corteo studentesco che partirà da Largo Cairoli alle ore 10
Pomeriggio: concentramento in Piazza San Babila alle ore 17.30 con tutte le realtà in lotta che si vorranno auto-organizzare per esprimere il proprio conflitto dal basso.

Assemblea Universitaria Milano

mercoledì 8 dicembre 2010

Appello verso il 14 dicembre ed oltre!

Agli student*, ai precar*, ai lavorator* italian* e migranti, ai militant*, alla piattaforma “Uniti contro la crisi”, a tutte le realtà auto-organizzate del Paese, agli spazi sociali, ai movimenti in difesa dei beni comuni, ai sindacati di base, a tutte le persone che non arrivano a fine mese...

Siamo gli studenti universitari che si sono resi protagonisti delle mobilitazioni e delle azioni di blocco che in queste ultime settimane si sono portate avanti nella nostra città, a Milano, come nel resto del Paese. Abbiamo bloccato i nodi nevralgici delle città, nonché i luoghi in cui quotidianamente lavoriamo, viviamo e studiamo, sfidando un Governo che sa rispondere unicamente con la forza militare ad ogni forma di critica. In quanto studenti in crisi siamo, infatti, già perfettamente inseriti nel ciclo produttivo, svolgendo quasi sempre lavori precari. Questo preambolo sul nostro essere sociale, che si manifesta nel binomio studente-lavoratore, è il punto da cui partiamo per l´analisi del particolare contesto socio-economico che vive l´Italia, sullo sfondo della crisi capitalistica globale. La nostra vuole essere una riflessione che parli ai movimenti sociali, superando gli steccati delle lotte specifiche e delle separazioni in compartimenti separati, ma anche a tutti i cittadini che come noi sentono la necessità di opporsi ai singoli provvedimenti varati da questo governo e dai suoi mandanti, Confindustria e vari gruppi di potere, ed al filo comune che li lega.

Gli effetti, gli obiettivi, gli interessi, che stanno dietro il DDL Gelmini che contestiamo, l´attacco ai beni comuni (acqua, lavoro, territorio, ambiente) rispondono tutti alla filosofia neo-liberista che, nonostante l´avvicendarsi dei governi, si è affermata negli ultimi vent´anni. Il loro progetto di società, diventato realtà, che viviamo quotidianamente, e non abbiamo bisogno dei rapporti Censis per capirlo, è di una guerra tra poveri innescata dalla destra di governo. Una destra al tempo stesso legalitaria e anticostituzionale che, da un lato, promuove xenofobia e criminalizzazione dei migranti, come di tutti quei soggetti che si oppongono ai disegni di questo governo senza lasciarsi incantare da veline e Bunga- Bunga, dall´altro, favorisce l´apertura di sedi ai fascisti del terzo millennio: coronando il disegno organico di fascistizzazione sociale e istituzionale .

La sistematica criminalizzazione della protesta e della ribellione legittima la repressione lasciando irrisolti i nodi politici sollevati dai movimenti. Quando al dissenso si risponde con gli ap­parati repressivi (magistratura nei tribunali, polizia nelle piazze e nelle universitá), significa che il governo, ma anche i Rettori, si rifiutano di af­frontare le rivendicazioni di cam­biamento dal basso per mantenere le loro posizioni di rendita. Le cariche contro i cortei studenteschi di queste settimane e gli sgomberi degli spazi occupati sono l’altra faccia delle dichiarazioni del ministro Gelmini (“appoggiate la riforma dell’università, non fatevi strumentalizzare dai baroni e dai centri sociali!”) e del barone Decleva, il Rettore della Statale presidente dei rettori di tutta Italia (“Soddisfatto per l’approvazione del ddl alla Camera!”). Ma c’è un’altra storia, raccontata dalle decine di migliaia di studenti che il 30 novembre hanno bloccato il Paese per bloccare la Riforma, vissuta nelle scuole in occupazione e in autogestione, nelle occupazioni delle Facoltà... una storia che vive nelle passioni e nei sentimenti di rivolta di questa generazione e di quelle venute prima, grazie a una memoria sempre viva, che nemmeno la violenza e le menzogne di Stato sulle stragi di P.zza Fontana e di P.zza della Loggia sono riuscite a spezzare…

Se l´intelligenza del potere lavora per dividerci, da L´Aquila a Terzigno, dalla Val di Susa allo Stretto di Messina, dalle scuole ai luoghi di lavoro, dobbiamo essere tutti determinati ed uniti nel mandare a casa politici e affaristi che ogni giorno promuovono e cercano di rafforzare un sistema di cui sono parte integrante che tende unicamente a riprodursi e a riprodurre privilegi, disuguaglianze e ingiustizie. Per tutte queste considerazioni, pensiamo che il 14 dicembre, giorno in cui sarà calendarizzata la votazione finale del DDL Gelmini, venendo a coincidere con il giorno della sfiducia al governo, sia una opportunità per tutti i movimenti, i soggetti auto-organizzati che portano avanti lotte reali in questo Paese, per unirsi alla rivolta uscendo dalla solitudine, per abbattere un sistema che non ha più nulla da dire, che è in grado solo di produrre crisi e sfruttamento, e per ribadire che manganelli e repressione non ci fermeranno.

Per raggiungere questo obiettivo sicuramente ambizioso, sappiamo che non serve a niente un documento di analisi, per quanto importante, se la sfida di trasformarlo in uno strumento di riflessione e al contempo di lotta, non viene raccolta da coloro ai quali è rivolto.

Bisogna inoltre sottolineare che noi non ci accontenteremo, il 14 dicembre, di constatare l´eventuale decesso del governo agonizzante, soprattutto perché prevedibilmente esso sarà causato da trame di palazzo e semplici cambi al vertice. Noi vogliamo anche avvertire i futuri governi e governanti che non arretreremo di un passo, che rivolta sarà anche domani se, nonostante i cambi di colore politico di sorta, le politiche varate saranno espressione dello stesso blocco sociale e accetteranno supinamente le privatizzazioni, la precarietà, la militarizzazione della vita pubblica, le inutili missioni di guerra all’estero, i lager di stato e i respingimenti, come "naturale spirito del tempo". Perché, oltre alle nostre, le mobilitazioni nel resto dell´Europa ce lo insegnano: quando c´è la rabbia, la consapevolezza di essere nel giusto e la determinazione di vincere dei soggetti sociali reali, l´intelligenza collettiva diventa sciopero materiale senza bisogno che nessun sindacato lo indica.

Da Milano lanciamo il sasso nello stagno, sta a tutti noi, ovunque, diventare onde...

la crisi ci unisce, la rabbia anche...verso il 14 ed oltre!

Assemblea Universitaria Milano

PROSSIMI APPUNTAMENTI:
>>VENERDI 10 DIC, ORE 9:30, L.GO CAIROLI
CORTEO STUDENTESCO

>>VENERDI 10 DIC, ORE 16:30, ATRIO AULA MAGNA, VIA FESTA DEL PERDONO
Invitiamo tutti gli studenti delle facoltà milanesi in mobilitazione, i collettivi, i ricercatori precari, i lavoratori dell'università ed i soggetti interessati a costruire un'ampia mobilitazione per la giornata di martedì 14/12 ad un'assemblea pubblica per la valutazione di queste settimane di mobilitazione e per organizzare collettivamente le prossime tappe di lotta spargiamo la voce in facoltà e in rete!

>>SABATO 11 DIC, ORE 15:00, CONCENTRAMENTO PORTA VENEZIA

CONTRO I FASCISMI DI IERI E DI OGGI!

Per ricordare la strage fascista e di stato di Piazza Fontana, per non dimenticare l'assassinio di Giuseppe Pinelli!


Assemblea universitaria Milano

martedì 30 novembre 2010

CORTEO SELVAGGIO DA SCIENZE POLITICHE OCCUPATA . BLOCCHIAMO IL DDL GELMINI!


Questa mattina centinaia di studenti e studentesse delle Facoltà milanesi, dopo aver picchettato gli ingressi della Facoltà di Scienze Politiche occupata ieri sera al termine del corteo partito da P.zza San Babila, si sono riversati nelle strade in un corteo selvaggio che ha paralizzato la circonvallazione. Si sono poi uniti in P.zza Cairoli agli studenti medi, anche loro giunti in corteo da decine di scuole. Il corteo selvaggio di 10.000 studenti medi e universitari sta paralizzando Milano mentre altri cortei spontani continuano a confluire dalle scuole.
Mentre alla Camera è in discussione l'approvazione del DDL Gelmini, le centinaia di migliaia di studenti che non si sono fatti strumentalizzare dalla Gelmini, dai baroni e da Confindustria, continueranno a bloccare le città di tutta Italia, fino a quando non sarà bloccato il DDL Gelmini, e le mobilitazioni continueranno fino a quando questo governo delle menzogne e del non fare non se ne andrà a casa.
Questa è la risposta degli studenti a un ddl Gelmini che elimina di fatto il diritto allo studio con un taglio del 90% alle borse di studio per aprire la strada ai prestiti d'onore, all'innalzamento delle tasse e quindi all'indebitamento degli studenti con le banche. Risolvere i tagli all'universitá facendo indebitare gli studenti è disegno del governo e di confindustria, appoggiato dai baroni. Un ennesimo regalo alle stesse banche responsabili della crisi che sta travolgendo l'Europa, mentre i beni comuni vengono smantellati e, a chi sta pagando la crisi, vengono chiesti ulteriori sacrifici.

Guarda le foto del picchetto (1-1) (2-2)
Guarda le foto del corteo universitario (1-1) (2-2) (3-3)
[Condividi su FB le foto della due giorni di mobilitazione 29 e 30 novembre]
[Leggi l'appello alla mobilitazione degli studenti universitari e dei ricercatori milanesi - 28 novembre]
[
Leggi il comunicato da Scienze Politiche occupata- 29 novembre]

lunedì 29 novembre 2010

SCIENZE POLITICHE OCCUPATA! BLOCCHIAMO IL DDL GELMINI!

h 20:00 assemblea degli universitari per il corteo di martedì 30

h 21:00 SERATA UNIVERSITARIA a Scienze Politiche!
PERFORMANCE DI ARTISTI E TEATRANTI
CENA SOCIALE
DJ SET
MARTEDI' 29/11 >> CORTEO STUDENTESCO!
CONCENTRAMENTO UNIVERSITARI
h. 8.30 a SCIENZE POLITICHE
(via mascagni angolo via conservatorio MM1 San Babila)

IL COMUNICATO DA SCIENZE POLITICHE OCCUPATA
Il corteo partecipato di questo pomeriggio, che ha visto assieme in piazza studenti medi, universitari e ricercatori, è appena arrivato alla Facoltà occupata di Scienze Politiche.
Finalmente dopo anni di proteste contro la riforma Gelmini cominciate con l'Onda oggi la facoltà milanese di Scienze Politiche viene occupata dagli studenti di tutti gli atenei insieme in mobilitazione.

I ricercatori sono saliti sul tetto per lanciare l'ultimo grido di protesta contro questa riforma che se approvata porterà alla distruzione dell'istruzione pubblica e alla precarizzazione della didattica e della ricerca universitaria.

L'appuntamento lanciato è per domattina alle h: 8.30 alla facoltà di Scienze Politiche per partire assieme in uno spezzone universitario che giungerà a piazza Cairoli per le h: 9.30 e si unirà agli studenti medi in corteo per le vie di Milano.

Questa sera nella facoltà occupata ci saranno numerose iniziative: monologo di Renato Sarti, intervento di altri artisti e teatranti (anch'essi in mobilitazione contro i tagli al FUS) e riunioni tra i collettivi universitari.

Studenti e ricercatori in mobilitazione

BLOCCHIAMO IL DDL GELMINI! UNIVERSITARI IN MOBILITAZIONE

LUNEDI' 29/11 >>

h 15:00 PRESIDIO di ricercatori e universitari in p.zza San Babila e CORTEO

h 19:00 intervento di RENATO SARTI a Scienze Politiche

h 20:00 assemblea degli universitari per il corteo di martedì 30

h 21:00 SERATA UNIVERSITARIA a Scienze Politiche!
PERFORMANCE DI ARTISTI E TEATRANTI
CENA SOCIALE
DJ SET

MARTEDI' 29/11 >> CORTEO STUDENTESCO!
CONCENTRAMENTO UNIVERSITARI
h. 9.00 a SCIENZE POLITICHE
(via mascagni angolo via conservatorio MM1 San Babila)


Appello degli universitari per le mobilitazioni di lunedì 29 e martedì 30 novembre

Le giornate di intense proteste in tutta Italia (24 e 25 novembre), segnate dalle manifestazioni, dalla fantasia degli studenti e dalla violenza della celere, nonché i pasticci della maggioranza, hanno imposto un nuovo rinvio per il voto alla Camera sul ddl Gelmini, previsto ora per martedì 30 novembre.
In questi giorni abbiamo dimostrato la volontà di opporci ad un governo che distrugge l'università pubblica e la ricerca e che è incapace di dare risposte reali ad una crisi economica, abbiamo rivendicato le azioni di protesta e l'espressione del dissenso resistendo alle cariche violente delle forze del (dis)ordine guidate dal ministro degli Interni Maroni. Siamo in mobilitazione permanente e non abbiamo paura di tornare nelle piazze nelle giornate di lunedì e martedì per bloccare definitivamente questo ddl.
La cara ministra dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ci invita a leggere "con attenzione e senza pregiudizio" questo disegno di legge che "mette al centro gli interessi degli studenti e il diritto allo studio" e che "introduce finalmente un sistema di valutazione oggettivo che premia il merito e favorisce la qualità della ricerca"... noi rispondiamo che forse è lei a doverlo leggere!
La cosidetta “riforma” infatti prevede solo l'aumento del potere dei baroni grazie ad una struttura centralistica di governance, mentre scompaiono i contratti a tempo indeterminato per i ricercatori e viene ulteriormente aggravata la posizione degli attuali ricercatori precari in quanto è prevista la cumulabilità degli assegni di ricerca.
Non dice nulla riguardo il personale tecnico-amministrativo, ma prevede l'accorpamento dei dipartimenti con la conseguenza che gli eventuali trasferimenti dei lavoratori saranno decisi in ogni ateneo dai baroni.
Spalanca le porte a imprenditori, politici e banchieri, permettendo loro di far parte dei Consigli di Amministrazione e cioè di amministrare soldi pubblici per interessi privati senza rischiare un euro.
Elimina di fatto il diritto allo studio con un taglio del 90% alle borse di studio per aprire la strada ai prestiti d'onore, all'innalzamento delle tasse e quindi all'indebitamento degli studenti con le banche. Risolvere i tagli all'universitá facendo indebitare gli studenti, questo il disegno del governo e di confindustria, appoggiato dai baroni. Un ennesimo regalo alle stesse banche responsabili della crisi che sta travolgendo l'Europa, mentre i beni comuni vengono smantellati e, a chi sta pagando la crisi, vengono chiesti ulteriori sacrifici.
All'invito della nostra Ministra Gelmini di “aprire un dialogo costruttivo” rispondiamo che l'unico dialogo possibile è quello che parta dall'ascolto degli interessi e dei bisogni reali degli studenti, dei ricercatori, dei ricercatori precari e di tutti i lavoratori della conoscenza: vogliamo tasse equilibrate, non fuorilegge, e adeguate borse di studio (con conseguente eliminazione del debito studentesco), vogliamo finanziamento alla ricerca perchè questo significa qualità della didattica e non più frammmentazione del sapere e mera accumulazione nozionistica, vogliamo contrastare i privilegi e il potere dei baroni e vogliamo sicurezza e stabilità per tutti i lavoratori della conoscenza, non vogliamo un'università basata su una falsa meritocrazia, ma la vogliamo fondata sulla condivisione dei saperi!



SARANNO DUE GIORNATE DECISIVE PER IMPORRE LO STOP DEFINITIVO A QUESTA RIFORMA

INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE E DIFFONDERE LA PROTESTA NELLE FACOLTA' E NEI DIPARTIMENTI PER FAR SÌ CHE LA MOBILITAZIONE SIA EFFICACE


CONTRO IL DDL GELMINI, CONTRO IL GOVERNO,
CONTRO I REGALI ALLE BANCHE…
RIPRENDIAMOCI IL FUTURO!

Studenti in mobilitazione permanente!

domenica 28 novembre 2010

Appello per la mobilitazione di lunedì 29 e martedì 30 novembre


Le giornate di intense proteste in tutta Italia (24 e 25 novembre), segnate dalle manifestazioni, dalla fantasia degli studenti e dalla violenza della celere, nonché i pasticci della maggioranza, hanno imposto un nuovo rinvio per il voto alla Camera sul ddl Gelmini, previsto ora per martedì 30 novembre.
In questi giorni abbiamo dimostrato la volontà di opporci ad un governo che distrugge l'università pubblica e la ricerca e che è incapace di dare risposte reali ad una crisi economica, abbiamo rivendicato le azioni di protesta e l'espressione del dissenso resistendo alle cariche violente delle forze del (dis)ordine guidate dal ministro degli Interni Maroni. Siamo in mobilitazione permanente e non abbiamo paura di tornare nelle piazze nelle giornate di lunedì e martedì per bloccare definitivamente questo ddl.
La cara ministra dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ci invita a leggere "con attenzione e senza pregiudizio" questo disegno di legge che "mette al centro gli interessi degli studenti e il diritto allo studio" e che "introduce finalmente un sistema di valutazione oggettivo che premia il merito e favorisce la qualità della ricerca"... noi rispondiamo che forse è lei a doverlo leggere!
La cosidetta “riforma” infatti prevede solo l'aumento del potere dei baroni grazie ad una struttura centralistica di governance, mentre scompaiono i contratti a tempo indeterminato per i ricercatori e viene ulteriormente aggravata la posizione degli attuali ricercatori precari in quanto è prevista la cumulabilità degli assegni di ricerca.
Non dice nulla riguardo il personale tecnico-amministrativo, ma prevede l'accorpamento dei dipartimenti con la conseguenza che gli eventuali trasferimenti dei lavoratori saranno decisi in ogni ateneo dai baroni.
Spalanca le porte a imprenditori, politici e banchieri, permettendo loro di far parte dei Consigli di Amministrazione e cioè di amministrare soldi pubblici per interessi privati senza rischiare un euro.
Elimina di fatto il diritto allo studio con un taglio del 90% alle borse di studio per aprire la strada ai prestiti d'onore, all'innalzamento delle tasse e quindi all'indebitamento degli studenti con le banche. Risolvere i tagli all'universitá facendo indebitare gli studenti, questo il disegno del governo e di confindustria, appoggiato dai baroni. Un ennesimo regalo alle stesse banche responsabili della crisi che sta travolgendo l'Europa, mentre i beni comuni vengono smantellati e, a chi sta pagando la crisi, vengono chiesti ulteriori sacrifici.
All'invito della nostra Ministra Gelmini di “aprire un dialogo costruttivo” rispondiamo che l'unico dialogo possibile è quello che parta dall'ascolto degli interessi e dei bisogni reali degli studenti, dei ricercatori, dei ricercatori precari e di tutti i lavoratori della conoscenza: vogliamo tasse equilibrate, non fuorilegge, e adeguate borse di studio (con conseguente eliminazione del debito studentesco), vogliamo finanziamento alla ricerca perchè questo significa qualità della didattica e non più frammmentazione del sapere e mera accumulazione nozionistica, vogliamo contrastare i privilegi e il potere dei baroni e vogliamo sicurezza e stabilità per tutti i lavoratori della conoscenza, non vogliamo un'università basata su una falsa meritocrazia, ma la vogliamo fondata sulla condivisione dei saperi!


LUNEDI' 25/11 >> mattino iniziative dislocate in ogni facoltà.
A Scienze Politiche assemblea aperta sulla "riforma" e sulle mobilitazioni alle h 12.30 in cortile.

>> pomeriggio

h 15:00 PRESIDIO in p.zza San Babila per poi partire in corteo

h 19:00
performance RENATO SARTI
a seguire ASSEMBLEA del mondo della conoscenza a Scienze Politiche

h 21:00 SERATA UNIVERSITARIA vs RIFORMA a Scienze Politiche!
Initiamo tutti gli studenti, gli artisti, i musicisti e i teatranti a partecipare

MARTEDI' 26/11 >> CORTEO STUDENTESCO h 9:30 LARGO CAIROLI –
SPEZZONE UNIVERSITARIO h 9:00 FACOLTA' DI SCIENZE POLITICHE

SARANNO DUE GIORNATE DECISIVE PER IMPORRE LO STOP DEFINITIVO A QUESTA RIFORMA

INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE E DIFFONDERE LA PROTESTA NELLE FACOLTA' E NEI DIPARTIMENTI PER FAR SÌ CHE LA MOBILITAZIONE SIA EFFICACE


CONTRO IL DDL GELMINI, CONTRO IL GOVERNO,
CONTRO I REGALI ALLE BANCHE…
RIPRENDIAMOCI IL FUTURO!

Studenti in mobilitazione permanente!

giovedì 25 novembre 2010

BLOCCHIAMO IL DDL GELMINI

Assemblea pubblica

26 novembre ore 12.30 a Fisica
ritrovo ore 12 nel cortile di Scienze Politiche
[leggi il comunicato di Cittá Studi] [la rivolta degli studenti in Italia]



"Dimissioni!" Questo lo slogan che abbiamo urlato giovedí in corteo, dimissoni di un governo al collasso che con l'ultimo colpo di coda vuole distruggere le basi dell'università pubblica. Oggi dalle 12,30 determinati a esprimere il nostro dissenso siamo partiti in un corteo spontaneo dal politecnico, dove come in altre città avevamo l'intento di portare nelle strande tutta la nostra rabbia e contrarietà a questa riforma. Per tutta risposta le forze del (dis)ordine guidate da Maroni hanno cercato in tutti i modi di reprimere con forza violentissima il dissenso, sporco lavoro che non gli è riuscito, infatti il corteo s'è recato sul tetto della facoltà di fisica in solidarietà ai ricercatori. Il bilancio che ci lascia questa giornata è di 7 student* feriti, la grande partecipazione attiva e consapevole degli universitari e la convinzione comune che il ddl debba essere ritirato. Per questo parteciperemo all'assemblea della conoscenza di domani 25 Novembre alle ore 12,30 nella facoltà di Fisica per decidere le prossime mobilitazioni contro la riforma la cui approvazione alla camera é slittata a martedí 30 novembre. Il governo é sempre piú debole, diamogli una spallata! A partire dall'opposizione a una riforma che elimina di fatto il diritto allo studio con un taglio del 90% alle borse di studio per aprire la strada ai prestiti d'onore, all'innalzamento delle tasse e quindi all'indebitamento degli studenti con le banche. Risolvere i tagli all'universitá facendo indebitare gli studenti, questo il disegno del governo e di confindustria, appoggiato dai baroni. Un ennesimo regalo alle stesse banche responsabili della crisi che sta travolgendo l'Europa, mentre i beni comuni vengono smantellati e a chi sta pagando la crisi vengono chiesti ulteriori sacrifici.
CONTRO IL DDL GELMINI, CONTRO IL GOVERNO,
CONTRO I REGALI ALLE BANCHE…
In mobilitazione permanente!

lunedì 15 novembre 2010

17 novembre ore 8.30 CORTEO STUDENTESCO

ALLA VIGILIA DELLA DISCUSSIONE DEL DDL.....

MERCOLEDì 17 NOVEMBRE

CORTEO STUDENTESCO

ORE 8:30-CORTILE DI SCIENZE POLITICHE

ALTRO CHE EMENDAMENTO,IL DDL VA' RITIRATO!!

[qui l'appello di citta studi]

Il 17 novembre gli studentimedi e universitari di tutta l'Europa scenderanno in piazza nella giornata per il diritto allo studi.Il 18 comincerà la discussione alla Camera del ddl Gelmini di riforma dell' università, che dovrebbe concludersi il 26 con l' approvazione definitiva.

Le linee guida del ddl?

Più privilegi per i baroni, privatizzazioni, ricerca meno finanziata e più precarietà, indebitamento con le banche per gli studenti, meno diritti per i lavoratori. Rimangono i tagli al finanziamento del sistema universitario e alle borse di studio (-90%) decisi nella finanziaria.

Si sa …... c'è crisi e (solo noi) dobbiamo fare sacrifici...

-80% i finanziamenti per le mostre e i musei (pompei ringrazia), l'acqua è già stata privatizzata (decreto Ronchi), gli stipendi degli statali sono stati congelati, gli operai devono lavorare di più con meno diritti, i precari si devono adattare (viva la flessibilità).

Ma i sacrifici non sono richiesti a tutti.


Per le inutili missioni di guerra è previsto 1 miliardo di euro in più, per non parlare dei 15 miliardi di euro che ci costeranno gli F35. Per le banche e la finanza che hanno causato la crisi? Nessun provvedimento. Per gli industriali? Tanti accordi separati, con la benedizione di bonanni e Angeletti.

I possibili scenari?

Chi se lo può permettere potrà pagare le tasse di iscrizione e fare ricerca grazie alle raccomandazioni di papà, magari in campo militare con progetti finanziati da Finmeccanica. Gli altri? Chiederanno prestiti alle banche per una laurea senza la garanzia di un lavoro e di un reddito ma con la certezza di un debito, di tanti stage e di inutili corsi di formazione professionale (gestiti da CL o dalla CISL). Oppure rinunceranno all' università cercando da subito lavoro. L'unico posto sicuro? L'esercito!! 60-70mila euro all'anno per il “peace keeping” all'estero (altro che erasmus).

RIPRENDIAMOCI IL FUTURO!

SCENDI IN PIAZZA ANCHE TU!!

martedì 9 novembre 2010

YES, WE CONDOM!


lunedí 15 novembre
ore 16.30 aula 3
scienze politiche, via conservatorio 7
inizio campagna "DISTRIBUTORI DI PRESERVATIVI IN FACOLTA' in collaborazione con LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids)

In un paese in cui il sesso invade ogni spazio, dalla televisione delle veline alle campagne mediatiche sui festini, fino ad arrivare alle stanze dei potenti, l'Italia si ritrova ad essere un paese con un'incidenza di HIV medio-alta. Un paese dove, nel 2008, il 45% dei nuovi casi è attribuibile a rapporti eterosessuali non protetti (+30% rispetto al 1990), e dove un sieropositivo su quattro non sa di essere infetto. La Lombardia risulta peraltro la seconda regione per tasso di incidenza. Come può l'università formare ad un modello di sessualità libera, consapevole ed informata sui temi della contraccezione e della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili? Discutiamone insieme!
L'università che vogliamo è LAICA

FUORI CONTROLLO - GAYSTATALE - PANORAMIX

FISICA: APERTURA SERALE e ASSEMBLEA PER IL CORTEO DEL 17

Giornata di iniziative, di informazione e lotta contro la riforma Gelmini e i tagli all'istruzione pubblica! Alle 19:30 studenti e collettivi universitari si incontreranno in un momento di discussione per costruire una partecipazione comune alla giornata di mobilitazione del 17 novembre .

Giovedì 11 novembre dalle h 17

INIZIATIVE A APERTURA SERALE A FISICA, via Celoria 16

…per informarci, protestare, socializzare…

>> parleremo della ricerca universitaria e del legame con le aziende, di lavoro precario, delle prossime mobilitazioni <<

E per tutta la serata…

CONCERTO JAZZ LIVE (a seguire jam session, porta il tuo strumento!), CALDARROSTE & VINBRULE’

h 17 aula B >> ASSEMBLEA con professori e ricercatori: Ricerca universitaria e privati

(*E. Del Giudice: “storia del rapporto tra ricerca e mondo produttivo”; *N. Ludwig: “la ricerca universitaria e i fondi privati oggi”; *R. Confalonieri: “come continuare la ricerca di base senza fondi, la ripartizione dei fondi tra gruppi di ricerca”)

h 19:30 >> assemblea interfacoltà verso la mobilitazione del 17 novembre (con intervento di una delegazione dai Paesi Baschi)

h 21 >> tavola rotonda “giovani e lavoro precario: qual è il nostro futuro lavorativo tra call-centers, tirocini e precarizzazione dei ricercatori?” con DIVERSAMENTE STRUTTURATI e INTELLIGENCE PRECARIA

h 22:30 >> proiezione di “V per Vendetta”

Studenti di fisica e Collettivo CittàStudi

[volantino dell'iniziativa in b/n; news sulla situazione universitaria]
Materiali: volantone sulla situazione universitaria, appello alla mobilitazione da fisica occupata (15/10), sul processo di Bologna, “Università? Dignità!“, appello degli studenti di Rennes .

venerdì 22 ottobre 2010

ASSEMBLEA DI FACOLTA'

LUNEDI' 25 OTTOBRE ore 16.00 in cortile

a seguire aperitivo con dj set
contro i tagli all'università e alla ricerca, contro i privilegi baronali e gli appetiti di Confindustria
NON STIAMO A GUARDARE....
E' IN GIOCO IL NOSTRO FUTURO... LA NOSTRA LIBERTA'!

Questa settimana nella nostra Facoltà ci sono state due assemblee. La prima mercoledí 20: piú di 150 studenti, lavoratori e ricercatori riuniti in assemblea. Non vogliono il ddl, non sopportano i privilegi baronali, non vogliono ancora piú tasse e l'indebitamento degli studenti per coprire i tagli, non vogliono la morte della ricerca, l'attacco ai salari e ai diritti dei lavoratori, non vogliono che i privati entrino in CdA per fare i loro interessi coi soldi pubblici. La seconda giovedí 21: stessa aula, quasi deserta. Un Consiglio di Facoltà aperto che abbiamo ottenuto la settimana precedente. Ai pochissimi docenti che si sono degnati di presentarsi abbiamo chiesto (leggi il documento) se fossero d'accordo con quanto emerso durante l'assemblea del giorno precedente. Insomma: "siete dalla parte degli studenti e dei lavoratori o del Rettore e del governo?". Anche altri studenti hanno invitato i docenti a esprimersi: "fatevi coraggio, docenti e studenti devono rimanere uniti e lottare insieme". Nessun docente si é degnato di rispondere. Alla fine il Preside ha dato una risposta che lo invitiamo a trascrivere e a inviare a tutti gli studenti. Nell'attesa ne riportiamo qualche passo saliente, peraltro applaudito da molti "rappresentanti" degli studenti:


"L'attuale governo inglese sta pensando di raddoppiare le tasse universitarie [..] Il governo italiano non ha il coraggio di praticare il modello inglese [...] Non vedo altre alterntive. [..] Le tasse che pagate sono basse".
[gli studenti della Statale pagano tasse fuori legge, aumentate del 43% tra il 2005 e il 2010. Gli studenti inglesi si laureano con in media £18.000 di debiti con le banche]
"Il rappresentante dei lavoratori si é lamentato per il congelamento dei salari del pubblico impiego. Anche i docenti vedono ridotti i loro stipendi, ma non sono scesi in piazza".
[lo stipendio annuale di un ordinario puó arrivare fino a 200.000 euro lordi]

Non é difficile tracciare il bilancio di questa intensa settimana a Scienze Politiche: da una parte gli studenti e i lavoratori, che stanno pagando la crisi di questa università (e non solo), hanno iniziato a mobilitarsi. Dall'altra la corporazione docente che non si degna nemmeno di dialogare coi primi, perché tanto durante la sessione di bilancio spunterà qualche soldo per riiniziare a fare i concorsi e perché, in fin dei conti, il ddl Gelmini rafforza il loro potere all'interno degli atenei. Intanto nella legge finanziaria per il 2011, oltre a non esserci traccia di un singolo provvedimento che colpisca le banche e la finanza (responsabili della crisi), rimangono intatti i tagli all'università (salvo forse 200-300 milioni su un taglio di 1.8 miliardi per il 2011) e alla scuola. Il motivo? E' necessario sistemare i conti pubblici. Tuttavia é previsto 1 miliardo di euro in più per finanziare le missioni militari.

Riteniamo necessario convocare una nuova assemblea per lunedí 25 ottobre 2010 alle ore 16.00 nel cortile della Facoltá. Un'assemblea durante la quale discutere di quali iniziative intraprendere, di quali posizioni assumere. Invitiamo tutti gli studenti e le studentesse a parteciparvi e a spargere la voce tra i compagni di corso, nei cortili e nei corridoi della Facoltà...

sono in gioco il futuro e la libertá della nostra generazione. Non possiamo stare a guardare!

[Scarica e diffondi la locandina]

[Tieniti aggiornato/a]

mercoledì 20 ottobre 2010

ASSEMBLEA GENERALE, CORTEO E PRESIDIO AL RETTORATO

Oggi alle 12.30 più di 150 persone tra studenti, lavoratori e ricercatori della Facoltà di Scienze Politiche di Milano si sono riuniti in Assemblea Generale per discutere dei tagli all'università e del Ddl Gelmini.

Tutti hanno smascherato le menzogne del Governo; dietro al “merito” e alla “lotta al baronato” si cela il rafforzamento della corporazione docente, l'indebitamento degli studenti attraverso i “prestiti d'onore”, gli interessi di Confindustria e la precarizzazione della ricerca.

Al di là delle differenze delle componenti dell'Assemblea, tutti hanno dichiarato la volontà e la necessità di non aspettare passivamente la fine della sessione di bilancio e l'approvazione del Ddl a dicembre.

E' il momento di intensificare e organizzare le proteste affinché la “riforma” venga ritirata e i tagli cancellati senza scendere a compromessi: finanziamenti in cambio dell'approvazione del Ddl, qualche concorso per associati o improbabili azioni di un'opposizione parlamentare che quando era al governo ha partecipato alla distruzione dell'istruzione pubblica.

Al termine dell'assemblea gli studenti si sono riversati nelle strade formando un corteo selvaggio diretto al Rettorato dell'università Statale.

Il Rettore che, in qualità di presidente della Crui, si è venduto a confindustria e Governo, si è barricato all'interno del rettorato rifiutandosi di confrontarsi con gli studenti.

Domani in occasione del Consiglio di Facoltà aperto si capirà se i professori e il preside prenderanno finalmente posizione e se si schiereranno con gli studenti e i lavoratori oppure con il Rettore.

Gli studenti si sono poi dati appuntamento per un'altra assemblea, lunedì 25 ottobre, per riprendere le mobilitazioni nella Facoltà di Scienze Politiche.


Guarda le foto: striscione [1] [2], assemblea [1] [2], corteo1 [1] [2], corteo 2 [1] [2], corteo 3 [1] [2]

venerdì 15 ottobre 2010

MERCOLEDì 20 OTTOBRE, ORE 12,30 AULA 6


Assemblea Generale
della Facoltà di Scienze Politiche
Mercoledì 20 ottobre
ore 12,30 aula 6

Lunedì 11 ottobre avevamo chiesto al preside di Scienze Politiche di indire un Consiglio di Facoltà straordinario aperto a studenti e lavoratori in data 20 ottobre per prendere posizione rispetto ai tagli all'università e al ddl Gelmini.

Ieri la Giunta di Facoltà si è espressa: come da comunicazione del Preside, ha deciso di aprire una discussione con gli studenti in conclusione del prossimo Consiglio di Facoltà ordinario. Pur ritenendo importante l'apertura della Giunta, pensiamo che la decisione presa dai capigruppo della Camera, ovvero lo slittamento della discussione del ddl in aula a dicembre, sia un segno di debolezza del governo e quindi un motivo in più per generalizzare il movimento di protesta nelle scuole e nelle università fino al ritiro definitivo del ddl Gelmini e al reintregro dei fondi per l'università tagliati nel 2008.

Dopo aver contattato i ricercatori precari, i lavoratori e altre realtá studentesche della Facoltà di Scienze Politiche, e in accordo con questi, abbiamo deciso di convocare per mercoledì 20 ottobre alle ore 12.30 un'Assemblea Generale di Facoltà, al quale invitare, oltre agli studenti, ai lavoratori e ai ricercatori precari, anche quei docenti e quei ricercatori che intendono sottrarsi alle logiche baronali e corporative di appoggio al ddl o di attesa di qualche briciola per poter indire nuovi concorsi.


FUORI CONTROLLO,
dalla parte degli studenti!

mercoledì 13 ottobre 2010

MILANO: FISICA OCCUPATA

Dopo l'occupazione di Ingegneria a Roma, di Lettere a Arezzo e le odierne occupazioni del Politecnico di Torino e del Rettorato a Pisa, anche a Milano si intensifica il movimento di protesta contro la "riforma" Gelmini: questo pomeriggio é stata occupata Fisica in Citta Studi. Di seguito il comunicato del Collettivo di Citta Studi:

"Oggi 13 ottobre in Città Studi ha avuto luogo un’assemblea studentesca in cui sono intervenuti anche ricercatori, dottorandi e lavoratori di tutto il mondo universitario. L’ assemblea è sfociata in un corteo spontaneo che ha attraversato le facoltà di tutta Città Studi (Politecnico e Statale), invadendo le strade e bloccando la circonvallazione.

Il corteo è terminato a Fisica dove sta avendo luogo un’assemblea permanente occupando un’aula del dipartimento per permettere a tutti gli studenti di organizzare la protesta in vista dell’approvazione nei prossimi due giorni del DDL Gelmini.

AGGIORNAMENTI: Nel mentre in Festa del Perdono si è svolta un’assemblea metropolitana partecipata anch’essa da studenti, lavoratori e precari che ha raggiunto l’occupazione con un corteo che ha provocato blocchi del traffico nella città.

Le proteste proseguiranno anche nei prossimi giorni, iniziando da domani con le lezioni in Piazza dei Mercanti alle 14:30 organizzate da ricercatori e studenti della facoltà di Scienze, e andranno avanti con altre iniziative in ogni sede universitaria, nella città".

lunedì 11 ottobre 2010

Irruzione in presidenza: anche Scienze Politiche-Milano contro il ddl Gelmini

Questa mattina alle ore 10, nella Facoltà di Scienze Politiche della Statale di Milano, noi studenti del collettivo Fuori Controllo abbiamo fatto irruzione in Presidenza per Chiedere al preside di convocare in data 20 ottobre una seduta straordinaria e pubblica del Consiglio di Facoltà. Inoltre abbiamo chiesto per quel giorno il blocco della didattica, per permettere una maggiore partecipazione degli studenti della Facoltà. E' ora che anche Scienze Politiche si unisca alle Facoltà di Scienze, Agraria, Veterinaria, Farmacia nel prendere parola contro i tagli e il ddl Gelmini e nello sconfessare la politica del Rettore Decleva, Presidente della Crui, che insieme a Gelmini e Cofindustria sta facendo pressione per l'apporvazione del ddl.

Il preside ha risposto che Giovedì 14 Ottobre la giunta si esprimerà in merito alla richiesta. Le nostre iniziative di protesta e di informazione continueranno nei prossimi giorni. Come molte altre Facoltà in tutta Italia anche Scienze Politiche a Milano entra in agitazione. Mercoledì 13 ottobre si terrà inotre l'Assemblea Generale di Città Studi.

- Leggi la richiesta fatta al Preside di Scienze Politiche (qui e qui)
- Guarda le foto: 1 (qui e qui), 2 (qui e qui), 3 (qui e qui), 4 (qui e qui), (qui e qui)

lunedì 4 ottobre 2010

LA RIFORMA GELMINI _ LE ULTIME NEWS


UNA RIFORMA IN ARRIVO?

Il colpo di grazia all’università, ovvero la “riforma” di cui la Gelmini parla continuamente da due anni, è sempre più vicino. Già passato in Senato lo scorso luglio, il ddl inizierà a essere discusso alla Camera il 14 ottobre. L’esame degli emendamenti è invece previsto per novembre, dopo la sessione di bilancio. Se il testo dovesse subire delle modifiche, come è molto probabile, farebbe ritorno in Senato.

GELMINI-CONFINDUSTRIA-DECLEVA

La Gelmini e Confindustria, spalleggiati dal presidente della CRUI (conferenza dei rettori) e rettore della nostra università Decleva, sono rammaricati: speravano di concludere la pratica già il 5 ottobre. Non c’è da sorprendersi: il ddl prevede un’ulteriore accentramento di potere nelle mani di onnipotenti rettori, affiancati da membri esterni voluti da Confindustria. La Gelmini, che già contava meno di zero prima dell’estate, in questo periodo di fermento politico ha ancora meno possibilità di influire sulle priorità del governo. Decleva vede invece sfaldarsi la cordata di rettori che lo appoggiava: alle continue promesse di Tremonti (“voi appoggiate la riforma e io vi ridò i soldi che vi ho tolto nel 2008”) crede solo lui. E anche se qualche briciola dovesse mai arrivare, sarebbe spartita tra gli atenei “più meritevoli”, come nel luglio 2009 (in base a una classifica dove ai primi posti risultavano gli atenei dei rettori che l’avevano stilata). Ma non mancano i rettori che sono stati costretti a cambiare posizione a causa dei ricercatori “indisponibili”.

LA PROTESTA DEI RICERCATORI E IL “BLOCCO” DELLA DIDATTICA

Da Bologna a Pisa, da Lecce a Roma, in molti atenei le lezioni non sono ancora cominciate. Nei mesi scorsi moltissimi ricercatori si erano dichiarati “indisponibili” a ricoprire incarichi didattici (non sono tenuti a ricoprirli) mettendo così a rischio l’inizio di centinaia corsi in tutta Italia. Le risposte dei baroni sono andate dalle minacce (come nella nostra facoltà) alla solidarietà. Ma negli ultimi giorni sempre più atenei stanno decidendo di posticipare l’inizio dell’anno accademico. Nel nostro ateneo, nonostante l’opposizione di Decleva, l’inizio dell’anno accademico è posticipato nelle facoltà di Scienze, Farmacia, Veterinaria e Agraria. Questa forma di protesta contro il ddl Gelmini e i tagli all’università colpisce innanzitutto gli studenti, che insieme al personale tecnico-amministrativo e ai ricercatori precari stanno pagando più duramente i costi della crisi del sistema universitario, causata dalla gestione baronale dei singoli atenei e da venti anni di disastrose “riforme” promosse dai governi di centrodestra e di centrosinistra con l’avvallo di Confindustria. Tuttavia, il “blocco temporaneo” della didattica ci fa toccare con mano cosa stanno rischiando istruzione pubblica e ricerca: il “blocco definitivo”. Se la “riforma” non c’è ancora, i tagli ci sono già da due anni (l. 133/2008). Quasi tutti gli atenei chiuderanno il 2010 in rosso, il nostro incluso.

COSA CI RESTA DA FARE?

Se le cose non cambiano alcuni atenei falliranno, altri verranno privatizzati, altri rilevati da enti locali, altri ancora saranno ceduti alle banche con le quali si saranno indebitati. In ogni caso le tasse continueranno a aumentare. E’ sempre più necessario informarci e dire la nostra perché di certo non lo faranno per noi né Confindustria, né la corporazione docente, né tanto meno i partiti, tutti d’accordo sull’impianto della riforma. In questi tempi di attacchi ai salari, di messa in discussione dei diritti e di tagli alla spesa pubblica, è sempre più importante unirci alle lotte per la difesa dei beni comuni, dall’istruzione pubblica al welfare state e ai diritti dei lavoratori.

giovedì 20 maggio 2010

MARTEDÌ 25 MAGGIO ORE 16,15 aula 22

IN COLLABORAZIONE CON LE ASSOCIAZIONI IN RICORDO DELLE VITTIME DI AGGUATI FASCISTI


PROIEZIONE DEL FILM

SAN BABILA ORE 20. UN DELITTO INUTILE

DI CARLO LIZZANI


Sembra un ricordo lontano, un altro periodo storico. Eppure la morte di Alberto Brasili, studente lavoratore di 26 anni, aggredito e ucciso a coltellate da cinque militanti dell'MSI il 25 maggio 1975 in via Mascagni, di fronte alla sede dell'ANPI e vicino alla sede della nostra facoltà, ci impone una riflessione su quanto sta accadendo in quest'ultimo periodo. Quelli che si definiscono "fascisti del terzo millennio" stanno sistematicamente provando ad infiltrarsi, anche se inutilmente, nelle lotte sociali, dall'Onda alla campagna per la ripubblicizzazione dell'acqua ed a radicarsi nelle università. Questi soggetti celano dietro nuovi slogan e nuove parole d'ordine, la stessa cultura che li contraddistingue da sempre: la cultura dell'odio, dell'intolleranza e del manganello. Inoltre, non bisogna dimenticare come queste realtà siano sostenute dall'attuale classe dirigente che guida il paese, la quale da sempre le utilizza per compiere il proprio lavoro "sporco". Per questo motivo, il loro peso mediatico è sempre importante, nonostante la loro forza reale sia quasi del tutto inesistente. In questo contesto, commemorare Alberto Brasili, ed insieme a lui tutti coloro che sono stati uccisi dai fascisti, significa tenere alto il valore dell'antifascismo e reagire ad una escalation che vede in Milano il teatro d'azione di queste forze, che culminerà il 22 maggio con il corteo di Forza Nuova.


Scienze politiche antifascista

CHI NON HA MEMORIA NON HA FUTURO!

mercoledì 19 maggio 2010

assemblea generale dell'università e occupazione del rettorato

Il 18 maggio ha avuto luogo la giornata di mobilitazione nazionale contro il ddl Gelmini. A Milano, circa duecento persone hanno partecipato all'assemblea generale dell'università. Lavoratori, studenti e ricercatori della Statale hanno occupato il rettorato al termine dell'assemblea ottenendo un colloquio con il direttore amministrativo, hanno ribadito in maniera decisa la volontà di fare fronte comune davanti al continuo e sempre più incisivo attacco all'università pubblica. Un attacco che si farà sempre più allarmante in seguito all'aggravarsi della crisi economica, come dimostrano gli avvenimenti di questi giorni in Grecia e Spagna. Ministri ed economisti si affrettano infatti a vaticinare tagli alle retribuzioni, stop alle finestre pensionistiche, ulteriori sacrifici imposti a scuole, atenei, servizi pubblici. Davanti a questa prospettiva e al continuo rifiuto, da parte del ministro e delle autorità accademiche, di fermare la legge 133 e la distruzione dell'università pubblica, lavoratori, studenti e ricercatori ribadiscono la loro volontà di mobilitarsi in maniera sistematica e determinata, perchè il peso del sostegno economico agli atenei non ricada sulle spalle degli attori più deboli e con meno diritti e garanzie.
Il disegno di riforma dell'università, fermo da mesi in commissione al Senato, rischia di determinare ingestibili aumenti delle tasse per gli studenti, soprattutto quelli più svantaggiati economicamente, e di decurtare ulteriormente i finanziamenti da dedicare al diritto allo studio, inteso come accessibilità ai luoghi di studio, facilitazioni per la mobilità, gli affitti, i libri di testo.
Nei mesi in cui si dovrebbe festeggiare il decennale del Bologna Process, quel progetto di riforma dell'università che in questi anni avrebbe dovuto rendere i nostri atenei omogenei a quelli di tutta europa, sostenendo e migliorando qualità e quantità dei servizi universitari e didattici, assistiamo invece, anche sull'onda dei sanguinosi tagli del ministero Tremonti, all'implosione del sistema universitario.
Gli studenti, i lavoratori e tutte le componenti che hanno a cuore la salvaguardia dell'università pubblica equa e di qualità, continueranno quindi a vigilare e a mobilitarsi nei prossimi giorni, perchè formazione di qualità, diritti e dignità del lavoro non sono temi negoziabili in nome del presunto rigore che riverserà le conseguenze delle speculazioni e della crisi solo sulle fasce più deboli.

Assemblea interfacoltà Milano

qui la foto del corteo diretto al rettorato
qui la foto dell'assemblea generale dell'università
Gli articoli di Repubblica [1], Il Giorno [2], Leggo [3]
Foto e report da Cantiere.org
L'articolo di Republbica sulla giornata di mobilitazione nazionale
NEWS DA TORINO [1], PALERMO [2], GENOVA [3] (uniriot.org)

sabato 15 maggio 2010

MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO IL DDL GELMINI

ASSEMBLEA GENERALE DELL'UNIVERSITA'
martedì 18 maggio
ore 9 aula 302
via Festa del Perdono


I tagli decisi dal governo (l.133/2008) e in opposizione ai quali è cominciato il movimento dell'Onda, non sono stati messi in discussione. Anzi, la crisi che ha ripreso a soffiare travolgendo la Grecia e minacciando Spagna e Portogallo lascia facilmente prevedere, come d'altronde è già stato annunciato dal governo, una nuova finanziaria "di lacrime e sangue". Il problema sarà capire chi dovrà pagare il conto di una crisi causata da decenni di politiche neoliberiste. Il disegno di legge delega di riforma del sistema universitario è ancora fermo alla Commissione Cultura e Istruzione del Senato ma l'urgenza di evitare il crack finanziario costringe gli atenei a riorganizzarsi senza attendere un'eventuale ennesima controriforma. In Statale i baroni sono impegnati in una silenziosa lotta intestina per spartirsi le ultime risorse: i dipartimenti stanno per essere accorpati, il diritto allo studio è in ulteriore ridimensionamento, sono stati azzerati i fondi per la ricerca e per la didattica. Da ultimo le tasse a carico degli studenti, che già dal 2005 superano abbondantemente i limiti di legge, sono state ulteriormente aumentate durante il CdA dello scorso 27 aprile. Lavoratori, studenti e ricercatori, ovvero le componenti dell'ateneo che si trovano a pagare il costo del Processo di Bologna, delle miope politiche del governo e della gestione bancarottiera dei baroni non ci stanno. Martedì 18 maggio, giornata nazionale di mobilitazione contro il ddl Gelmini, anche a Milano avrà luogo l'ASSEMBLEA GENERALE DELL'UNIVERSITA': alle ore 9 in aula 302 (sede di via Festa del Perdono). Noi saremo presenti con gli altri collettivi dell'assemblea interfacoltà milanese e invitiamo tutti gli studenti a partecipare insieme ai lavoratori e ai ricercatori. Diciamo basta all'aumento delle tasse e della precarietà cui siamo costretti!