venerdì 22 ottobre 2010

ASSEMBLEA DI FACOLTA'

LUNEDI' 25 OTTOBRE ore 16.00 in cortile

a seguire aperitivo con dj set
contro i tagli all'università e alla ricerca, contro i privilegi baronali e gli appetiti di Confindustria
NON STIAMO A GUARDARE....
E' IN GIOCO IL NOSTRO FUTURO... LA NOSTRA LIBERTA'!

Questa settimana nella nostra Facoltà ci sono state due assemblee. La prima mercoledí 20: piú di 150 studenti, lavoratori e ricercatori riuniti in assemblea. Non vogliono il ddl, non sopportano i privilegi baronali, non vogliono ancora piú tasse e l'indebitamento degli studenti per coprire i tagli, non vogliono la morte della ricerca, l'attacco ai salari e ai diritti dei lavoratori, non vogliono che i privati entrino in CdA per fare i loro interessi coi soldi pubblici. La seconda giovedí 21: stessa aula, quasi deserta. Un Consiglio di Facoltà aperto che abbiamo ottenuto la settimana precedente. Ai pochissimi docenti che si sono degnati di presentarsi abbiamo chiesto (leggi il documento) se fossero d'accordo con quanto emerso durante l'assemblea del giorno precedente. Insomma: "siete dalla parte degli studenti e dei lavoratori o del Rettore e del governo?". Anche altri studenti hanno invitato i docenti a esprimersi: "fatevi coraggio, docenti e studenti devono rimanere uniti e lottare insieme". Nessun docente si é degnato di rispondere. Alla fine il Preside ha dato una risposta che lo invitiamo a trascrivere e a inviare a tutti gli studenti. Nell'attesa ne riportiamo qualche passo saliente, peraltro applaudito da molti "rappresentanti" degli studenti:


"L'attuale governo inglese sta pensando di raddoppiare le tasse universitarie [..] Il governo italiano non ha il coraggio di praticare il modello inglese [...] Non vedo altre alterntive. [..] Le tasse che pagate sono basse".
[gli studenti della Statale pagano tasse fuori legge, aumentate del 43% tra il 2005 e il 2010. Gli studenti inglesi si laureano con in media £18.000 di debiti con le banche]
"Il rappresentante dei lavoratori si é lamentato per il congelamento dei salari del pubblico impiego. Anche i docenti vedono ridotti i loro stipendi, ma non sono scesi in piazza".
[lo stipendio annuale di un ordinario puó arrivare fino a 200.000 euro lordi]

Non é difficile tracciare il bilancio di questa intensa settimana a Scienze Politiche: da una parte gli studenti e i lavoratori, che stanno pagando la crisi di questa università (e non solo), hanno iniziato a mobilitarsi. Dall'altra la corporazione docente che non si degna nemmeno di dialogare coi primi, perché tanto durante la sessione di bilancio spunterà qualche soldo per riiniziare a fare i concorsi e perché, in fin dei conti, il ddl Gelmini rafforza il loro potere all'interno degli atenei. Intanto nella legge finanziaria per il 2011, oltre a non esserci traccia di un singolo provvedimento che colpisca le banche e la finanza (responsabili della crisi), rimangono intatti i tagli all'università (salvo forse 200-300 milioni su un taglio di 1.8 miliardi per il 2011) e alla scuola. Il motivo? E' necessario sistemare i conti pubblici. Tuttavia é previsto 1 miliardo di euro in più per finanziare le missioni militari.

Riteniamo necessario convocare una nuova assemblea per lunedí 25 ottobre 2010 alle ore 16.00 nel cortile della Facoltá. Un'assemblea durante la quale discutere di quali iniziative intraprendere, di quali posizioni assumere. Invitiamo tutti gli studenti e le studentesse a parteciparvi e a spargere la voce tra i compagni di corso, nei cortili e nei corridoi della Facoltà...

sono in gioco il futuro e la libertá della nostra generazione. Non possiamo stare a guardare!

[Scarica e diffondi la locandina]

[Tieniti aggiornato/a]

mercoledì 20 ottobre 2010

ASSEMBLEA GENERALE, CORTEO E PRESIDIO AL RETTORATO

Oggi alle 12.30 più di 150 persone tra studenti, lavoratori e ricercatori della Facoltà di Scienze Politiche di Milano si sono riuniti in Assemblea Generale per discutere dei tagli all'università e del Ddl Gelmini.

Tutti hanno smascherato le menzogne del Governo; dietro al “merito” e alla “lotta al baronato” si cela il rafforzamento della corporazione docente, l'indebitamento degli studenti attraverso i “prestiti d'onore”, gli interessi di Confindustria e la precarizzazione della ricerca.

Al di là delle differenze delle componenti dell'Assemblea, tutti hanno dichiarato la volontà e la necessità di non aspettare passivamente la fine della sessione di bilancio e l'approvazione del Ddl a dicembre.

E' il momento di intensificare e organizzare le proteste affinché la “riforma” venga ritirata e i tagli cancellati senza scendere a compromessi: finanziamenti in cambio dell'approvazione del Ddl, qualche concorso per associati o improbabili azioni di un'opposizione parlamentare che quando era al governo ha partecipato alla distruzione dell'istruzione pubblica.

Al termine dell'assemblea gli studenti si sono riversati nelle strade formando un corteo selvaggio diretto al Rettorato dell'università Statale.

Il Rettore che, in qualità di presidente della Crui, si è venduto a confindustria e Governo, si è barricato all'interno del rettorato rifiutandosi di confrontarsi con gli studenti.

Domani in occasione del Consiglio di Facoltà aperto si capirà se i professori e il preside prenderanno finalmente posizione e se si schiereranno con gli studenti e i lavoratori oppure con il Rettore.

Gli studenti si sono poi dati appuntamento per un'altra assemblea, lunedì 25 ottobre, per riprendere le mobilitazioni nella Facoltà di Scienze Politiche.


Guarda le foto: striscione [1] [2], assemblea [1] [2], corteo1 [1] [2], corteo 2 [1] [2], corteo 3 [1] [2]

venerdì 15 ottobre 2010

MERCOLEDì 20 OTTOBRE, ORE 12,30 AULA 6


Assemblea Generale
della Facoltà di Scienze Politiche
Mercoledì 20 ottobre
ore 12,30 aula 6

Lunedì 11 ottobre avevamo chiesto al preside di Scienze Politiche di indire un Consiglio di Facoltà straordinario aperto a studenti e lavoratori in data 20 ottobre per prendere posizione rispetto ai tagli all'università e al ddl Gelmini.

Ieri la Giunta di Facoltà si è espressa: come da comunicazione del Preside, ha deciso di aprire una discussione con gli studenti in conclusione del prossimo Consiglio di Facoltà ordinario. Pur ritenendo importante l'apertura della Giunta, pensiamo che la decisione presa dai capigruppo della Camera, ovvero lo slittamento della discussione del ddl in aula a dicembre, sia un segno di debolezza del governo e quindi un motivo in più per generalizzare il movimento di protesta nelle scuole e nelle università fino al ritiro definitivo del ddl Gelmini e al reintregro dei fondi per l'università tagliati nel 2008.

Dopo aver contattato i ricercatori precari, i lavoratori e altre realtá studentesche della Facoltà di Scienze Politiche, e in accordo con questi, abbiamo deciso di convocare per mercoledì 20 ottobre alle ore 12.30 un'Assemblea Generale di Facoltà, al quale invitare, oltre agli studenti, ai lavoratori e ai ricercatori precari, anche quei docenti e quei ricercatori che intendono sottrarsi alle logiche baronali e corporative di appoggio al ddl o di attesa di qualche briciola per poter indire nuovi concorsi.


FUORI CONTROLLO,
dalla parte degli studenti!

mercoledì 13 ottobre 2010

MILANO: FISICA OCCUPATA

Dopo l'occupazione di Ingegneria a Roma, di Lettere a Arezzo e le odierne occupazioni del Politecnico di Torino e del Rettorato a Pisa, anche a Milano si intensifica il movimento di protesta contro la "riforma" Gelmini: questo pomeriggio é stata occupata Fisica in Citta Studi. Di seguito il comunicato del Collettivo di Citta Studi:

"Oggi 13 ottobre in Città Studi ha avuto luogo un’assemblea studentesca in cui sono intervenuti anche ricercatori, dottorandi e lavoratori di tutto il mondo universitario. L’ assemblea è sfociata in un corteo spontaneo che ha attraversato le facoltà di tutta Città Studi (Politecnico e Statale), invadendo le strade e bloccando la circonvallazione.

Il corteo è terminato a Fisica dove sta avendo luogo un’assemblea permanente occupando un’aula del dipartimento per permettere a tutti gli studenti di organizzare la protesta in vista dell’approvazione nei prossimi due giorni del DDL Gelmini.

AGGIORNAMENTI: Nel mentre in Festa del Perdono si è svolta un’assemblea metropolitana partecipata anch’essa da studenti, lavoratori e precari che ha raggiunto l’occupazione con un corteo che ha provocato blocchi del traffico nella città.

Le proteste proseguiranno anche nei prossimi giorni, iniziando da domani con le lezioni in Piazza dei Mercanti alle 14:30 organizzate da ricercatori e studenti della facoltà di Scienze, e andranno avanti con altre iniziative in ogni sede universitaria, nella città".

lunedì 11 ottobre 2010

Irruzione in presidenza: anche Scienze Politiche-Milano contro il ddl Gelmini

Questa mattina alle ore 10, nella Facoltà di Scienze Politiche della Statale di Milano, noi studenti del collettivo Fuori Controllo abbiamo fatto irruzione in Presidenza per Chiedere al preside di convocare in data 20 ottobre una seduta straordinaria e pubblica del Consiglio di Facoltà. Inoltre abbiamo chiesto per quel giorno il blocco della didattica, per permettere una maggiore partecipazione degli studenti della Facoltà. E' ora che anche Scienze Politiche si unisca alle Facoltà di Scienze, Agraria, Veterinaria, Farmacia nel prendere parola contro i tagli e il ddl Gelmini e nello sconfessare la politica del Rettore Decleva, Presidente della Crui, che insieme a Gelmini e Cofindustria sta facendo pressione per l'apporvazione del ddl.

Il preside ha risposto che Giovedì 14 Ottobre la giunta si esprimerà in merito alla richiesta. Le nostre iniziative di protesta e di informazione continueranno nei prossimi giorni. Come molte altre Facoltà in tutta Italia anche Scienze Politiche a Milano entra in agitazione. Mercoledì 13 ottobre si terrà inotre l'Assemblea Generale di Città Studi.

- Leggi la richiesta fatta al Preside di Scienze Politiche (qui e qui)
- Guarda le foto: 1 (qui e qui), 2 (qui e qui), 3 (qui e qui), 4 (qui e qui), (qui e qui)

lunedì 4 ottobre 2010

LA RIFORMA GELMINI _ LE ULTIME NEWS


UNA RIFORMA IN ARRIVO?

Il colpo di grazia all’università, ovvero la “riforma” di cui la Gelmini parla continuamente da due anni, è sempre più vicino. Già passato in Senato lo scorso luglio, il ddl inizierà a essere discusso alla Camera il 14 ottobre. L’esame degli emendamenti è invece previsto per novembre, dopo la sessione di bilancio. Se il testo dovesse subire delle modifiche, come è molto probabile, farebbe ritorno in Senato.

GELMINI-CONFINDUSTRIA-DECLEVA

La Gelmini e Confindustria, spalleggiati dal presidente della CRUI (conferenza dei rettori) e rettore della nostra università Decleva, sono rammaricati: speravano di concludere la pratica già il 5 ottobre. Non c’è da sorprendersi: il ddl prevede un’ulteriore accentramento di potere nelle mani di onnipotenti rettori, affiancati da membri esterni voluti da Confindustria. La Gelmini, che già contava meno di zero prima dell’estate, in questo periodo di fermento politico ha ancora meno possibilità di influire sulle priorità del governo. Decleva vede invece sfaldarsi la cordata di rettori che lo appoggiava: alle continue promesse di Tremonti (“voi appoggiate la riforma e io vi ridò i soldi che vi ho tolto nel 2008”) crede solo lui. E anche se qualche briciola dovesse mai arrivare, sarebbe spartita tra gli atenei “più meritevoli”, come nel luglio 2009 (in base a una classifica dove ai primi posti risultavano gli atenei dei rettori che l’avevano stilata). Ma non mancano i rettori che sono stati costretti a cambiare posizione a causa dei ricercatori “indisponibili”.

LA PROTESTA DEI RICERCATORI E IL “BLOCCO” DELLA DIDATTICA

Da Bologna a Pisa, da Lecce a Roma, in molti atenei le lezioni non sono ancora cominciate. Nei mesi scorsi moltissimi ricercatori si erano dichiarati “indisponibili” a ricoprire incarichi didattici (non sono tenuti a ricoprirli) mettendo così a rischio l’inizio di centinaia corsi in tutta Italia. Le risposte dei baroni sono andate dalle minacce (come nella nostra facoltà) alla solidarietà. Ma negli ultimi giorni sempre più atenei stanno decidendo di posticipare l’inizio dell’anno accademico. Nel nostro ateneo, nonostante l’opposizione di Decleva, l’inizio dell’anno accademico è posticipato nelle facoltà di Scienze, Farmacia, Veterinaria e Agraria. Questa forma di protesta contro il ddl Gelmini e i tagli all’università colpisce innanzitutto gli studenti, che insieme al personale tecnico-amministrativo e ai ricercatori precari stanno pagando più duramente i costi della crisi del sistema universitario, causata dalla gestione baronale dei singoli atenei e da venti anni di disastrose “riforme” promosse dai governi di centrodestra e di centrosinistra con l’avvallo di Confindustria. Tuttavia, il “blocco temporaneo” della didattica ci fa toccare con mano cosa stanno rischiando istruzione pubblica e ricerca: il “blocco definitivo”. Se la “riforma” non c’è ancora, i tagli ci sono già da due anni (l. 133/2008). Quasi tutti gli atenei chiuderanno il 2010 in rosso, il nostro incluso.

COSA CI RESTA DA FARE?

Se le cose non cambiano alcuni atenei falliranno, altri verranno privatizzati, altri rilevati da enti locali, altri ancora saranno ceduti alle banche con le quali si saranno indebitati. In ogni caso le tasse continueranno a aumentare. E’ sempre più necessario informarci e dire la nostra perché di certo non lo faranno per noi né Confindustria, né la corporazione docente, né tanto meno i partiti, tutti d’accordo sull’impianto della riforma. In questi tempi di attacchi ai salari, di messa in discussione dei diritti e di tagli alla spesa pubblica, è sempre più importante unirci alle lotte per la difesa dei beni comuni, dall’istruzione pubblica al welfare state e ai diritti dei lavoratori.