domenica 24 aprile 2011

NOME DI BATTAGLIA LIA


Giovedì 28 aprile ore 21.00
Aula Magna - Università Statale di Milano
via Festa del Perdono 3/7

Teatro della cooperativa
Testo e regia di Renato Sarti
Con Marta Marangoni, Rossana Mola, Renato Sarti
Musiche di Carlo Boccadoro
Video BUZZ 2001


Forse a volte ci si dimentica delle storie apparentemente periferiche. Ci si dimentica che al di là dei momenti alti e celebrativi, esiste un mondo fatto di episodi che fanno parte di una quotidianità ai più sconosciuta ma dal valore estremamente significativo.
All’interno della grande pagina della Resistenza, il quartiere di Niguarda a Milano e le donne dei suoi cortili ebbero un ruolo particolare. Niguarda si liberò il 24 april...
e 1945, con un giorno di anticipo su Milano. E fu proprio in quel giorno che si consumò uno degli episodi più tragici della Liberazione della città: colpita al ventre da una raffica di mitra di nazisti sulla via della fuga, moriva - incinta di otto mesi - Gina Galeotti Bianchi, nome di battaglia Lia, una delle figure più importanti del Gruppo di Difesa della Donna. Quest’ultimo vantava a Milano ben 40.000 aderenti, oltre 3.000 attiviste: assisteva i militari abbandonati da un esercito allo sbando; assisteva economicamente le famiglie in cui il marito, il padre, era nei lager o in carcere; era parte integrante dei Gruppi Volontari della Libertà e del comitato cittadino del C.L.N.; compiva manifestazioni e comizi improvvisati ne i mercati rionali o in altre zone della città; forniva staffette in operazioni delicate; stampava Noi Donne, un foglio clandestino precursore del movimento femminista. Inoltre, sulle spalle delle donne ricadeva gran parte del peso della realtà quotidiana, fatta di bambini e anziani da accudire nel freddo, nella fame e nelle malattie.
Un ritratto tragico e insieme vivace della Niguarda resistente, dedicato alle donne e al loro coraggio.Un testo basato su testimonianze dirette del nostro recente passato che, attraverso la riscrittura drammaturgica, si fa tragedia, dolore antico, arcaico. Emblematiche le ultime parole di Lia prima di morire: “Quando nascerà il bambino non ci sarà più il fascismo”.

sabato 9 aprile 2011

dalla questione Fiat alle politiche del lavoro....

20 aprile ore 16.30 aula 6

Facoltà di Scienza Politiche

via Conservatorio 7 (MM1 San Babila)


LA QUESTIONE FIAT
COME FUCINA PER LE FUTURE POLITICHE DEL LAVORO

(incontro del laboratorio di autoformazione "Stato di eccezione, costruzione delle emergenze")

Qual è il futuro del lavoro in Italia? che ne sarà dei diritti dei lavoratori? che impatto avrà la competizione internazionale crescente sui salari dei lavoratori? Il modello Marchionne soppianterà il sistema di relazioni industriali italiane?

A poche settimane dallo sciopero generale del 6 maggio, indetto dalla CGIL, riteniamo importantissimo mettere al centro del dibattito politico la questione del lavoro. Abbiamo scelto di prendere come punto di partenza delle nostre analisi le vertenze Fiat di Pomigliano d’arco e Mirafiori. L’incontro vuole analizzare gli accordi sindacali voluti da Marchionne, attraverso tre chiavi di lettura differenti. Da un lato, infatti, si assiste all’utilizzo strumentale della crisi economica come emergenza per andare in deroga alle relazioni economico-sociali maturate durante il boom economico italiano. In secondo luogo, la questione può essere letta come quella di un caso locale nel quale si sperimentano le nuove politiche del lavoro da utilizzare a livello nazionale. Infine, è possibile individuare nella questione Fiat un primo tentativo di precarizzazione del lavoro tutelato, in un ottica in cui i lavoratori subordinati a tempo indeterminato vengono presentati come dei privilegiati da combattere.


[scarica il programma completo del laboratorio]

sabato 19 marzo 2011

ULTRAS

mercoledì 23 marzo ore 16.30 aula 3

Facoltà di Scienza Politiche

via Conservatorio 7 (MM1 San Babila)

ULTRAS

lo stadio come luogo di sperimentazione di dispositivi di controllo e sicurezza

(incontro del laboratorio di autoformazione "Stato di eccezione, costruzione delle emergenze")

L'incontro si propone di analizzare quali sono e come vengono attuati quei sistemi che, successivamente alla sperimentazione all’interno di determinati luoghi dalle caratteristiche particolari, come è il caso degli stadi, vengono successivamente applicati agli spazi pubblici della società.

Relatore: Lorenzo Giudici, coautore del libro “Stadio Italia”

[scarica il volantino dell'incontro]
[scarica l'articolo "Stadio e controllo sociale"]
[scarica l'introduzione del libro "Stadio Italia. I conflitti del calcio moderno"]

[scarica il programma completo del laboratorio]

domenica 13 marzo 2011

L'"EMERGENZA ROM"

mercoledì 16 marzo ore 16.30 aula 13

Facoltà di Scienza Politiche

via Conservatorio 7 (MM1 San Babila)

Primo incontro milanese del laboratorio di autoformazione "Stato di eccezione, costruzione delle emergenze"

Una forma di razzismo istituzionale anomala che travalica le forme politiche del potere. Ieri il razzismo nazista, oggi il razzismo democratico: oggi come ieri deportati/e. Centro di questo incontro è il tema della popolazione rom, di cui fanno parte molti cittadini italiani, in cui il discorso razzista unifica fenomeni di natura fortemente differente. Di fronte a tale complessità l'emergenza sembra riuscire a legittimare discorsi fortemente populistici la cui applicazione a carattere fortemente repressivo spesso crea problemi di legittimità giuridica, come nel caso del rimpatrio di cittadini appartenenti alla Comunità Europea.

Relatori: Lorenzo Bernini, ricercatore all'Università di Verona, Maurizio Pagani - Opera Nomadi; Giorgio Bezzecchi collabora con il comune di Milano per progetti di mediazione culturale


martedì 8 marzo 2011

Continuano a Scienze Politiche i laboratori di autoformazione, organizzati dagli studenti per gli studenti. Ti invitiamo a partecipare al prossimo laboratorio, che si svolgerà tra le Università di Milano, Pavia e Trento. Il filo conduttore dei seminari proposti é "lo stato d'eccezione", categoria elaborata da Carl Schmitt e ripresa dal filosofo italiano Giorgio Agamben, e che riteniamo imprescindibile per poter guardare con occhio critico alle rivolte del Maghreb ma anche agli ultimi sviluppi di politica interna.

"Stato d'eccezione, costruzione delle emergenze. Dalla teoria alle pratiche di resistenza"

Primo incontro a Scienze Politiche (via conservatorio 7, Milano _ MM1 San Babila):

mercoledì 16 marzo ore 16.30 aula 13


"Lo stato di eccezione è il dispositivo che deve, in ultima istanza, articolare e tenere insieme i due aspetti della macchina giuridico-politica, istituendo una soglia di indecidibilità fra anomia e nomos, fra vita e diritto, fra auctoritas e potestas. Esso si fonda sulla finzione essenziale per cui l’anomia – nella forma dell’ auctiritas, della legge vivente o della forza-di-legge – è ancora in relazione con l’ordine giuridico e il potere di sospendere la norma è in presa immediata sulla vita. Finché i due elementi permangono correlati, ma concettualmente, temporalmente e soggettivamente distinti – come nella Roma repubblicana nella contrapposizione fra senato e popolo o nell’Europa medievale in quella fra potere spirituale e potere temporale -, la loro dialettica – ancorché fondata su una finzione – può tuttavia in qualche modo funzionare. Ma quando essi tendono a coincidere in una sola persona, quando lo stato d’eccezione, in cui essi si legano e si indeterminano, diventa la regola, allora il sistema giuridico-politico si trasforma in una macchina letale" Giorgio Agamben, Stato di eccezione

Non viviamo nella Germania di Weimar o nell'Egitto di Mubarak. Ma certamente c'è poco di “normale” , nella società in cui viviamo. La gestione del post-sisma in Abruzzo o del ciclo dei rifiuti in Campania, la trasformazione delle migrazioni in emergenze da affrontare con campi di internamento, la costruzione di grandi opere, dalla TAV all'Expo, l'impiego dell'esercito nelle strade, il G8 di Genova, l'interiorizzazione del nemico, dal terrorista all'ultrà: tutte queste situazioni alludono a una sospensione dello stato di diritto. L'analisi della categoria di "stato di eccezione" può dunque contribuire ad inquadrare meglio i contesti e le forme della gestione delle emergenze.

Per maggiori informazioni, per iscriverti al laboratorio, per avere il calendario degli incontri e per conoscere le tematiche affrontate, scrivici a
fuoricontrollo.spo@gmail.com

domenica 12 dicembre 2010

14/12 TUTTI IN PIAZZA!

DELLE VOSTRE POLITICHE SOCIALI E DELLE VOSTRE RIFORME UNIVERSITARIE...NOI NON CI FIDIAMO! MANDIAMOLI TUTTI A CASA!

>> ORE 10:00 Largo Cairoli corteo studentesco cittadino, spezzone universitario

COMUNICATO dell'assemblea universitaria in Festa del Perdono del 10/12

Governo: Noi brutti, sporchi e cattivi,
veniamo dal basso come un gancio al mento mentre tu ridi

MARTEDI' 14 DICEMBRE 2010
ORE 10:00 LARGO CAIROLI
ORE 17.30 P.ZZA SAN BABILA

Il 14 dicembre, giorno della sfiducia al governo, venendo a coincidere con il giorno in cui sarà calendarizzata la votazione finale del DDL Gelmini, rappresenta un’opportunità per tutti i movimenti e i soggetti auto-organizzati che portano avanti lotte reali in questo Paese, per condividere una piazza che, facendo uscire dalla solitudine, possa dare voce a tutti, per abbattere un sistema che non ha più nulla da dire, in grado solo di produrre crisi e sfruttamento e per ribadire che manganelli e repressione non ci fermeranno.
Bisogna inoltre sottolineare che non ci accontenteremo di constatare l´eventuale decesso del governo agonizzante, soprattutto perché, prevedibilmente, esso sarà causato da trame di palazzo e semplici cambi al vertice. Noi vogliamo anche avvertire i futuri governi e governanti che non arretreremo di un passo, che rivolta sarà anche domani, nonostante i cambi di colore politico di sorta.
A Milano vogliamo costruire una giornata che, come in tutta Italia ed Europa, rappresenti i conflitti sociali:

Mattina: corteo studentesco che partirà da Largo Cairoli alle ore 10
Pomeriggio: concentramento in Piazza San Babila alle ore 17.30 con tutte le realtà in lotta che si vorranno auto-organizzare per esprimere il proprio conflitto dal basso.

Assemblea Universitaria Milano